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UN ANNO DI PAESAGGI CON LEICA SL

di Vieri Bottazzini

Il tempo vola davvero. Sembra ieri, ma un anno di paesaggi con Leica SL è passato in un secondo: molto è accaduto durante quest’anno, uno dei più produttivi e di successo da quando ho cominciato il mio viaggio nella fotografia. Sono diventato Leica Ambassador e Formatt-Hitech Partner Artist e ho conquistato la qualifica di Associate del British Institute of Professional Photography (BIPP); ma quel che più conta è che ho creato alcuni tra i miei migliori lavori da quando ho cominciato a lavorare come fotografo di paesaggio.

Grazie ai risultati ottenuti con Leica SL, ho deciso di passare completamente a Leica per il mio lavoro di paesaggio; dopo pochi mesi ho aggiunto una Leica S (Typ 007) e qualche obiettivo S al mio arsenale e con Leica SL e Leica S (Typ 007) mi sono messo felicemente al lavoro.

E così è passato un anno. Ho portato la mia Leica SL con me sulle Highlands Scozzesi, lavorando sull’Isola di Skye e sull’Isola di Arran nell’inclemente meteo scozzese. La SL è stata al mio fianco sulle coste settentrionali atlantiche della Spagna, dove ho camminato con lei nell’oceano, pulendo lo spray di acqua salata da macchina e obiettivi mentre lavoravo. Ho fotografato le Cinque Terre e le Valli di Comacchio in Italia d’inverno con lei, di nuovo lavorando contro spray di acqua salata e sfidando il freddo e la pioggia. Nei paesaggi della Valle della Morte gli assalti di sabbia, sale, freddo, fango e pioggia non l’hanno minimamente disturbata. Sono poi recentemente tornato nel Regno Unito, dove ho lavorato nel Dorset e di nuovo in Scozia, e ho finalmente concluso i miei viaggi di questo primo anno con Leica SL con una settimana di lavoro in Val d’Orcia. Fondamentale per il lavoro che faccio, indipendentemente dagli abusi cui l’ho sottoposta in questi 12 mesi, la mia Leica SL ha funzionato sempre perfettamente.

Ho usato la mia Leica SL sia con il fantastico 24-90mm Vario-Elmarit-SL sia con gli ultra-grandangolari Voigtlander adattati con il M-Adapter L. I miei obiettivi Leica S hanno funzionato perfettamente sulla SL tramite S-Adapter L, aggiungendo flessibilità e backup al mio kit Leica S. È stato un piacere usare il mio Leica Noctilux-M f/1 con la Leica SL a Burano, dove ho creato la mia serie Buranoscapes fotografata tutta a f/1 con una facilità compositiva e una precisione di messa a fuoco di cui non ho mai goduto con alcuna Leica M.

Dopo anni in cui le fotocamere di ogni formato sono diventate sempre più complesse e con sempre più bottoni, ho apprezzato moltissimo lavorare con l’interfaccia minimalista di Leica SL (e di Leica S): personalmente, trovo l’interfaccia a quattro pulsanti comune a queste due fotocamere semplicemente perfetta! Mi ci sono abituato immediatamente, e non potrei immaginare una fotocamera con un’interfaccia migliore. Le fotocamere “classiche” mi sembrano ora eccessivamente e inutilmente complesse: per lo meno per il mio lavoro, certo, sono certo che ci siano fotografi che apprezzano avere un pulsante dedicato a ogni funzione della fotocamera e anch’io ero tra loro, fin quando l’interfaccia a quattro pulsanti di Leica SL e Leica S non mi ha conquistato.

Dal punto di vista del software, l’avvento del Firmware 2.0 e successive modifiche ha risolto i problemi di artefatti nelle lunghe esposizioni presenti nella prima versione del software di Leica SL: il Firmware 2.0 ha anche aggiunto alcune funzionalità uniche relative alle lunghe esposizioni che l’hanno resa uno strumento praticamente perfetto per il mio lavoro. Inoltre, durante quest’anno Leica ha continuato a supportare la SL con continui aggiornamenti, sistemando problemi, aggiungendo funzionalità e migliorando la fotocamera costantemente da quando l’ho acquistata, dimostrando l’impegno di Leica verso questa macchina e confermandomi di aver fatto la scelta giusta decidendo di passare completamente a Leica per il mio lavoro.

Come accennavo sopra, uno dei punti di forza di Leica SL è l’essere veramente LA fotocamera universale quando si tratta di usare obiettivi non nativi. Essendo un amante dei grandangoli spinti, questo mi consente di usare grandangoli fino a 10mm con risultati di qualità incomparabile con alcun altro sistema.

Dopo un anno di lavoro con uno strumento, per me è importante guardare al futuro e a eventuali modifiche e miglioramenti. Come sempre, ogni fotografo avrà una propria lista di funzionalità e richieste che ritiene fondamentali: personalmente, per il mio lavoro quello che vorrei da Leica in un prossimo aggiornamento è semplicemente dei file ancora più puliti per esposizioni di oltre 5 minuti, e una miglior gestione delle informazioni durante le lunghe esposizioni e durante il fotogramma nero per la sottrazione del rumore. Come si vede non è molto, la macchina è praticamente perfetta così com’è, ma queste due modifiche la renderebbero uno strumento ancora migliore per il lavoro di paesaggio. Il mio vero sogno, però, sarebbe che per festeggiare il mio compleanno con Leica SL Leica producesse una SL ad alta risoluzione, dedicata ai fotografi di paesaggio e di studio (intorno ai 40-42 Mp) a fianco dell’esistente, non per rimpiazzarla. Avremmo così due Leica SL: una fatta per l’alta risoluzione e per le lunghe esposizioni, anche se con scatto continuo più lento, e l’esistente Leica SL fatta per la velocità. Sarebbe un duo davvero imbattibile!

Sogni a parte, mi sono divertito moltissimo lavorando con Leica SL quest’anno; in attesa di una SL ad alta risoluzione, per festeggiare il nostro compleanno ho aggiunto un 90-280mm Vario-Elmarit-SL e un secondo corpo al mio arsenale.

Qui sotto una selezione d’immagini create in un anno con Leica SL: buon divertimento!

© Vieri Bottazzini

www.vieribottazzini.com

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Il Tempestoso Old Man of Storr – Isola di Skye, Scozia

Il famoso Old Man of Storr, sull’Isola di Skye in Scozia, sotto un cielo tempestoso.

Talisker in blu – Isola di Skye, Scozia

I faraglioni della baia di Talisker, sull’Isola di Skye in Scozia, nella luce blu del crepuscolo.

Linee e punto – Isola di Arran, Scozia

Il paesaggio non è solo nelle grandi viste, ma anche nel piccolo dettaglio, nel ritmo di linee e colori di una composizione più intima.

Linee e punto – Isola di Arran, Scozia

Il paesaggio non è solo nelle grandi viste, ma anche nel piccolo dettaglio, nel ritmo di linee e colori di una composizione più intima.

Playa de Campiecho – Asturie, Spagna

Il paesaggio non è solo nelle grandi viste, ma anche nel piccolo dettaglio, nel ritmo di linee e colori di una composizione più intima.

Playa de Gueirua – Asturie, Spagna

Playa de Gueirua nelle Asturie con le sue incredibili “pinne” di roccia, sotto il cielo dell’alba.

Manarola all’alba – Manarola, Italia

Una classica vista del villaggio di Manarola, Cinque Terre, nella luce dell’alba.

Buranoscape XVII – Isola di Burano, Italia

L’altra faccia delle case ultra-colorate di Burano.

Buranoscape XI – Isola di Burano, Italia

L’altra faccia delle case ultra-colorate di Burano.

Ca’ Vendramin al crepuscolo – Valli di Comacchio, Italia

Ca’ Vendramin, ora Museo della Bonifica, nella luce del crepuscolo.

Casone da pesca all’alba – Valli di Comacchio, Italia

Una coltre di nuvole colora il cielo dell’alba sopra un casone da pesca a Comacchio.

Cottonball Marsh, III – Death Valley, USA

Il bacino di Cottonball Marsh nella Valle della Morte, eccezionalmente allagato da un temporale.

The Racetrack, IV – Death Valley, USA

Le incredibili pietre mobili della Racetrack, nella Valle della Morte.

Badwater, IX – Death Valley, USA

I poligoni di sale di Badwater, nella Valle della Morte, sotto la luce del tramonto.

Zabriskie Point, III – Death Valley, USA

Zabriskie Point all’alba, una reinterpretazione di un classico paesaggio della Valle della Morte.

Mesquite Dunes, XII – Death Valley, USA

Le dune di sabbia di Mesquite, nella Valle della Morte, dopo il calar del sole.

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Vieri con la Leica SL nell’oceano a Barrika, nei Paesi Baschi (foto © Zeynep Paftali)
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