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LEICA Q E LEICA SL A BIAŁOWIEŻA. IN POLONIA NELLA CASA DEL BISONTE EUROPEO.

di Pietro Baroni

Nel dicembre 2016 in quattro amici e colleghi (tutti Leica Ambassador) abbiamo deciso di perlustrare l’area di Bialowieska dove risiede l’omonima foresta (uno dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO).

È un’antica foresta vergine al confine tra Polonia e Bielorussia dove, tra gli altri, risiede l’ultima popolazione di Bisonte Europeo.

Muniti di Leica SL, M e Q siamo riusciti a trovare il grande erbivoro e a catturarne qualche immagine in libertà.

Io, da laureato in Scienze Naturali, dopo numerose esperienze in Tanzania per la mia tesi di laurea sui leoni ho finalmente testato anche delle lenti dalla focale lunga in ambiente nordico.

Mi sono definitivamente reso conto di come per la fotografia naturalistica e di reportage il giusto mix tra Leica SL e Q è vincente.

Per i miei numerosi ritratti e paesaggi, la velocità impressionante della Q con il suo 28mm f/1.7 mi ha permesso di portare a casa fotografie eccellenti; il 90-280mm f/2.8-4 APO-VARIO-ELMARIT invece mi ha agevolato non poco nel fotografare alla giusta distanza di sicurezza i bisonti.

Nel primo caso ho avuto l’ennesima conferma di come Leica Q sia altamente versatile e dalla qualità dei file impressionante.

Io che amo sia i ritratti ambientati sia la fotografia di paesaggio credo ormai che non potrò mai farne a meno in ogni mio viaggio.

Leggerezza, compattezza e qualità della lente ne fanno una camera secondo me indispensabile.

Lente luminosissima che permette ritratti in situazioni complicate e in esterna degli sfuocati che rendono le fotografie altamente tridimensionali.

Per ciò che concerne la fotografia di fauna ho apprezzato molto il 90-280mm per l’estrema precisione dello stabilizzatore. La sua stabilizzazione ottica dell’immagine (OIS), infatti, compensa fino a 3,5 stop di tremolio della fotocamera. E in situazioni di luce scarsa e scelta di utilizzo di tempi lenti è l’ideale.

Un giorno ci siamo imbattuti in una fitta nevicata e proprio in quel contesto abbiamo visto per la prima volta i bisonti. La scelta di tempi rapidi (1/250) “bloccava” i fiocchi di neve e il risultato estetico non mi convinceva. Ho così allungato i tempi anche a 1/20 a mano libera con una lunghezza focale 280mm. Scelta folle. Ma non con questa ottica: lo stabilizzatore mi ha salvato! (Si possono vedere entrambe le scelte in galleria).

Aspetto ora le impressioni dei miei compagni di viaggio Maurizio Beucci, Marco Casino e Cristiano Zabeo per confrontare le mie impressioni con le loro.

© Pietro Baroni

www.pietrobaroni.com

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