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Il tempo: Mosso, panning e still

di Marco Campelli

Soggetti in movimento: soggetti mossi nel panorama, inseguire i soggetti e fermare i soggetti

So che può sembrare un enorme paradigma ma, in fotografia, il miglior modo per rappresentare un soggetto in veloce movimento è utilizzare la lentezza dei tempi di esposizione. 
La massima velocità è, quindi, rappresentabile con la massima lentezza di scatto possibile.

2016 – LEICA WHEELS&WAVES
LEICA SL (TYPE 601) – APO-VARIO-ELMARIT 90-280/f2.8-4 @ 140mm – 1/15sec f/22 50ISO

Cerchiamo di approfondire meglio il concetto.
Siamo nell’ambito della fotografia sportiva o comunque di soggetti in che si spostano, dove una delle regole base sarebbe quella che per evitare che la nostra scena risulti mossa non dovremo scendere con il tempo di posa al di sotto della lunghezza focale del nostro obbiettivo (se scattiamo con un 50mm il nostro tempo di esposizione dovrà essere 1/50 o più veloce, se scattiamo con un 200mm il nostro tempo di esposizione dovrà essere 1/200 di secondo o più veloce), e questo è in generale corretto ma la scena rappresentata nella nostra inquadratura sarà una scena frizzata o lievemente mossa, quindi lontana dal nostro proposito di rappresentarne la velocita.
Ora dobbiamo cominciare a rompere le regole!
La tecnica utilizzata per ritrarre la velocita si chiama comunemente “Panning” e consiste nel seguire il movimento del soggetto con il medesimo movimento dell’apparecchio fotografico ad un tempo il più lento possibile, in modo che il soggetto risulti nitido e a fuoco e tutto ciò che sta dietro e davanti ad esso risulti estremamente mosso, a patto che il background sia ovviamente fermo.

2016 – GP JEREZ
LEICA SL (TYPE 601) – APO-VARIO-ELMARIT 90-280/f2.8-4 @ 136mm – 1/50sec f/13 200ISO

Dobbiamo fare però molta attenzione a non esagerare nello scendere con i tempi altrimenti anche il protagonista stesso risulterà mosso e molto confuso con il background, il diaframma invece è relativamente ininfluente visto che il nostro sfondo risulterà sempre molto mosso, dovremo impostare quindi un valore che ci permetta una buona lettura solo sul soggetto.
E’ una fotografia di compromesso dove tutti i fattori in gioco cambiano i paramenti che utilizzeremo, a partire dalla focale utilizzata, i tempi, la velocita alla quale il soggetto percorre il suo movimento e la regolarità alla quale questo movimento è compiuto, se il movimento è a zig zag o accelera e decelera in modo repentino, sarà davvero difficilissimo da seguire con dolcezza per evitare di essere in contro movimento o a velocita diverse tra macchina fotografica e scena da ritrarre. Dovremo quindi essere bravi a scegliere di seguire un movimento dolce e prevedibile in modo da avere la possibilità di seguire il soggetto in maniera dolce e morbida.

2016 – GP6 – MUGELLO
LEICA SL (TYPE 601) – APO-VARIO-ELMARIT 90-280/f2.8-4 @ 280mm – 1/8sec f/22 50ISO

La componente fortuna non è da sottovalutare semplicemente perché il nostro soggetto è influenzato anche dai movimenti sussultori ed ondulatori dati dalla strada che sta percorrendo o dai passi effettuati ed anche questi piccoli movimenti ad 1/8 di secondo sono letti dalla nostra macchina fotografica e possono fare la differenza tra una foto nitida ed una mossa, e soprattutto è una fotografia molto difficile da replicare semplicemente perché sarà molto difficile trovare esattamente le stesse condizioni di suolo, velocita, movimento ecc…, ma proprio per questo estremamente varia e stimolante visto che tutte le volte possiamo riuscire ad avere effetti molto diversi tra di loro. La sperimentazione diventa qui fondamentale per capire a cosa ci troviamo di fronte e a come rappresentare la nostra scena.
Certo nel momento in cui sceglieremo di avere un soggetto immobile all’interno della scena desiderata sarà sufficiente accorciare i tempi di posa e voilà, tutto sarà frizzato e nitido.

Se abbiamo diversi soggetti in movimento all’interno della stessa scena, questi difficilmente avranno la stessa velocita e la stessa direzione di movimento, quindi dovremo scegliere attentamente quale seguire con il movimento della camera perché questo risulti nitido mentre gli altri si fonderanno nella scena.

Resta inteso che questa tecnica funziona perfettamente anche al contrario e cioè manteniamo immobile (meglio se su treppiede) la nostra fotocamera e lasciamo che i soggetti si muovano all’interno della nostra scena creando quindi del movimento all’interno di un area frizzata con effetti davvero piacevoli.

2016 – GP6 – MUGELLO
LEICA Q (TYPE 116) – 28mm f/1.7 – 1/8sec f/10 100ISO

Ora non vi resta che provare ad osare ed osservare il risultato ottenuti che sono certo vi stupiranno.

© Marco Campelli

www.marcocampelli.it

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