La perfezione ottica
“L’eccellenza degli obiettivi Leica”
L’eccellenza nella costruzione degli obiettivi fotografici è risultato di una ricerca continua per individuare i migliori materiali e i disegni ottici capaci di minimizzare le aberrazioni ottiche. Ma per realizzare un obiettivo che si avvicini il più possibile alla perfezione, serve molto di più. Serve una scelta senza compromessi di vetri con altissimi standard in termini di purezza, rifrazione e riflessione. Serve un design precisissimo della parte meccanica, con tolleranze ridotte al minimo. E serve infine una capacità produttiva e un controllo di qualità assolutamente rigidi e esigenti. Il processo di realizzazione degli obiettivi Leica è un esempio di questa ricerca della perfezione.
DESIGN SENZA COMPROMESSI Innanzitutto una ricerca e un design fuori dall’ordinario. Per costruire un obiettivo perfetto bisogna riscrivere le leggi della fisica. Un approccio premiato dai risultati: gli obiettivi Leica sono quasi del tutto privi di aberrazioni e vignettatura, garantiscono prestazioni straordinarie su tutto il campo d’immagine, fino ai bordi, e offrono un’alta saturazione e separazione dello spettro cromatico.
VETRO PERFETTO Poi, come abbiamo detto, il vetro. Leica seleziona solo i migliori vetri in assoluto, molti dei quali sono stati formulati e brevettati, dal 1948 in avanti, proprio nel laboratorio proprietario di Leica. Per l’attuale gamma degli obiettivi della serie M ed S servono oltre 100 tipi diversi di vetro, con i quali vengono realizzati circa 360 differenti elementi ottici. Massima attenzione è riservata al controllo della trasmissione di luce, fondamentale per realizzare obiettivi luminosi come il mitico Noctilux-M, e ala realizzazione dei trattamenti antiriflesso. Le luci parassite devono essere ridotte al minimo, cosa che in Leica viene assicurata anche attraverso l’intervento manuale per dipingere di nero con smalti ad hoc i bordi degli elementi ottici, e la progettazione del barilotto che li ospiterà.
PRECISIONE MECCANICA Infine la costruzione meccanica. Il miglior sistema ottico può esprimere il massimo del proprio potenziale solo se viene montato in un barilotto costruito rispettando le tolleranze più ridotte. Questo è anche uno dei motivi per cui in Leica si è rimasti fedeli alla messa a fuoco manuale, o nel caso della Leica S, a un autofocus che predilige la precisione alla velocità di messa a fuoco. Tutti i materiali devono essere accuratamente selezionati: l’utilizzo di perfetti accoppiamenti di alluminio e ottone, evitando l’impiago di plastica, e di lubrificanti accuratamente calcolati, è l’unico modo di ottenere precisione, durata nel tempo, morbidezza della messa a fuoco e capacità di funzionare da–25°C a +60°C.
ASSEMBLAGGIO METICOLOSO Servono più di 30 passaggi per assemblare i circa 100 singoli componenti che compongono un obiettivo Leica, e circa 60 controlli qualità vengono attuati nel corso della costruzione. Una volta che l’obiettivo è finito, esce dall’area sterile di produzione e passa al dipartimento controllo qualità che lo sottopone a sei differenti processi di controllo: analisi MTF, calibrazione dell’infinito, ispezione visiva interna, ispezione visiva esterna, test delle funzioni meccaniche, controllo qualità finale.
Se prendete un obiettivo Leica di sessant’anni fa è ancora oggi uno strumento straordinariamente performante e capace di funzionare perfettamente con le più evolute fotocamere digitali, e di garantire l’elevatissima risoluzione richiesta dai moderni sensori. Questo perché la ricerca della perfezione ottica in Leica non è solo una scelta strategica, ma un vero e proprio patrimonio genetico…