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Intervista a Siegfried Hansen

di Stefano Mirabella

Il secondo appuntamento con i fotografi di strada internazionali che usano Leica è dedicato a Siegfried Hansen, fotografo tedesco di Amburgo, classe 1961.

Uno degli autori che più mi impressionarono quando mi avvicinai alla streetphotography. Un fotografo con una visione unica, sempre originale e riconoscibile.

Scopriamolo insieme:

Qual è il tuo percorso fotografico.  Quando hai iniziato a fotografare e perché?

Ho iniziato circa 14 anni fa, ero un fotografo occasionale . Realizzavo tanti tramonti con la mia Minolta X300, sia a colori che in bianco e nero . Poi un giorno visitai una mostra di André Kertész, le sue foto cambiarono completamente il mio modo di guardare l’ambiente intorno a me.

Rimasi affascinato dall’abilità con cui catturava i momenti e la capacità di rappresentarli in modo unico e soggettivo

Da quel giorno, nel 2002, ovunque vada  porto con me  la mia macchina fotografica,  in modo da catturare tutti i momenti che vedo e che mi piacciono, in particolare le immagini con elementi grafici e armonici.

Cosa cerchi in strada?

Per me è fotografia di strada è uno scatto unico, che può vivere di vita propria ed essere mostrato da solo. Una forte composizione che fa sorridere o stupisce per la sua unicità. Se una situazione necessita di più fotografie per essere raccontata allora si tratta di reportage. Così la fotografia di strada ha un po’ di tutto in se, reportage, documentazione, l’arte e la composizione! Per me, fotografia di strada è un atteggiamento, e non si fa per soldi. Si tratta di essere là fuori con voi stessi e con questo atteggiamento, è come guidare su una Harley sulla Route 66. Bisogna averlo fatto per descriverlo!

Per tanti anni hai fotografato con una M240 e da qualche tempo hai una Q, cosa significa per te usare Leica?

Sì ho cambiato la mia macchina fotografica e ora possiedo una LeicaQ che già amo. E’ stata un’ottima decisione. Normalmente usavo un obiettivo zoom, un 24-70 mm, ma con LeicaQ e il suo 28 mm ho cambiato il mio comportamento e mi “avvicino” molto di più. Quello che mi piace molto è la fantastica qualità delle immagini.

Con la Q e il 28mm ti trovi bene comunque a gestire le scene ricche di linee e  geometrie che prediligi da sempre?

Sì è vero, molte delle mie foto ha bisogno di spazio, quindi i 28 mm è assolutamente perfetto per me.

Per esempio, a me piace veramente lo stile Bauhaus (scuola di architettura, arte e design della Germania che operò a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932 e a Berlino dal 1932 al 1933), così come Lyonel Feininger (pittore statunitense di origine tedesca). Sono sempre stato affascinato dalla semplicità delle cose complesse e dalla simmetria all’interno del caos. La cosa buona del 28mm fisso è che ora sono molto più concentrato sugli elementi grafici rispetto alla preoccupazione di regolare lo zoom. La cosa più importante è che la mia macchina fotografica è il mio terzo occhio, ed ora la LeicaQ è una parte di me!

Cosa pensi  ti stia dando in più la Leica Q rispetto alle macchine che hai usato in precedenza?

Non era così chiaro all’inizio, ho sempre pensato che per il mio stile creativo avessi  bisogno di una lente flessibile come uno zoom, ma ora sono molto felice con la mia Leica Q. Mi piace molto la lente macro, sto sperimentando situazioni di fuoco nuove!

Come va la tua nuova avventura in IN-PUBLIC?

In-Public è il collettivo di fotografi di strada più importante al mondo, con molti fotografi famosi come Nick Turpin, Matt Stuart e Trent Parke. Mi dà l’opportunità rara, per discutere di molti diversi aspetti della fotografia con grandi autori. Sono molto felice e fiero, come fotografo di strada tedesco, di farne parte.

Progetti per il futuro?

Sto lavorando a un nuovo libro, ho già pianificato alcuni workshop e 2 mostre.

Grazie mille Siegfried!!!

Grazie a te Stefano

© Stefano Mirabella

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