Il Soft Proof
di Giuseppe Andretta
Che cosa è una Soft Proof?
È una previsione del risultato di stampa senza fare la stampa (hard proof)!
La sua principale funzione è quella di simulare attraverso il profilo ICC del monitor il comportamento della stampante.
In altre parole, quando visualizziamo un’immagine attraverso un monitor calibrato a specifici parametri, quel che vediamo non è ciò che otterremo in stampa. Questa visualizzazione non ci dice nulla sui colori che potremmo ottenere da una specifica stampante. Quindi è necessario convertire i colori dell’immagine in quelli della stampante, è ovvio che questo avvenga quando si stampa ma si può anche fare attraverso il monitor, usando i profili ICC
Il profilo ICC della stampante, come quello del monitor, è in grado di contenere e gestire, attraverso la conversione, i colori di un’immagine digitale nella loro rappresentazione migliore durante il processo di stampa. In pratica, nel driver, o RIP, della stampante stessa avviene una conversione dal profilo di origine dell’immagine a quello della stampante (destinazione).
Esattamente com’è avvenuto in precedenza quando l’immagine è stata aperta in Adobe Photoshop o Adobe Lightroom! Purtroppo se non si è attivata la prova di colore a monitor all’interno del software sarà molto difficile ottenere in stampa ciò che si è visualizzato nel monitor, che si presuppone essere calibrato e profilato.
L’attivazione della prova di colore a monitor fa si che il software Adobe, prima di rappresentare l’immagine attraverso il profilo del monitor, la converta prima nel profilo della stampante. Ovviamente questa è solo una conversione ‘virtuale’ allo scopo di aiutare l’utente a percepire il risultato di stampa e non avviene effettivamente nel file; in questo modo ciò che vedremo a monitor, con la prova di colore attiva, sarà molto più simile al risultato di stampa. La corrispondenza di colore dipende dalla qualità del monitor e dai suoi parametri di calibrazione, nonché dal sistema di visualizzazione del confronto tra monitor e stampa di prova.
Su questo ultimo punto, e senza dilungarmi molto, consiglio di dotarsi di un monitor a calibrazione interna (tipo Eizo CG o NEC Reference) e di una buone fonte luminosa non troppo vicina al monitor e, preferibilmente, ad una posizione di circa 90° rispetto alla perpendicolare del monitor stesso; in questo modo l’utente non resterà ‘abbagliato’ dal monitor ma dovrà spostare lo sguardo di 90° per confrontare prima la stampa e poi il monitor.
La prova di colore a monitor con Photoshop
Supponiamo di dover stampare una fotografia su una carta specifica e una stampante specifica; simuliamo, ad esempio, la stampa di un file Jpeg in sRGB su una stampante Epson SC P800 con carta Photo Paper Glossy.
Dopo aver aperto l’immagine in Photoshop cerchiamo, nel menù Visualizza (View), il comando Imposta Prova (Proof Setup) all’interno del quale sceglieremo Personale… (Custom…).
Una volta scelto, il comando apre una finestra di dialogo in cui possiamo trovare il profilo della stampante e configurare le varie opzioni della prova di stampa.
Nella voce Dispositivo da simulare (Device to simulate) dovremmo trovare il profilo ICC della carta e della stampante. Se non appare nell’elenco va scaricato dal sito del produttore della carta/stampante ed installato. Possiamo decidere, a questo punto, sia l’intento di rendering che la simulazione del bianco carta e fare, dopo le dovute correzioni, una stampa di prova. Si noti come, in figura 3 a destra, il colore dell’immagine si ‘trasformi’ nel monitor per rappresentare il colore più simile che la stampante potrà riprodurre attraverso quel profilo ICC. La foto di sinistra è come viene rappresentata senza la prova di colore, i colori sono diversi.
La prova di colore a monitor con Lightroom
Se l’immagine viene aperta con Lightroom, il comando della prova di colore a monitor si trova nel modulo di Sviluppo in basso della finestra centrale dell’immagine. Se non è visibile va attivata dal menù a comparsa in basso a sinistra
Una volta attiva la spunta sulla prova di colore, in alto a destra, sotto l’istogramma, possiamo selezionare il profilo di colore attraverso il menù Altro, in fondo alla voce Profilo.
Anche in questo pannello sotto l’istogramma si possono cambiare le opzioni di intento di rendering (solo due in Lightroom) e della simulazione del bianco carta e nero inchiostro. Per vedere un confronto tra l’originale e la prova colore si può, in Lightroom, attivare la visualizzazione del Prima/Dopo in basso a sinistra cliccando sul tasto Y|Y come segnato nella prossima immagine.
Come si è descritto in questo articolo la procedura per valutare (e, di conseguenza, poter criticare o meno) i colori di una stampa non possono prescindere da 2 cose:
1- dalla calibrazione del proprio display e dalla conseguente creazione di un profilo ICC del monitor stesso.
2- dall’attivazione di una prova di colori a monitor usando il profilo corretto della stampante che si vuole simulare.
© Giuseppe Andretta