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EOLO PERFIDO: LEICA SL

Ciao Eolo, prima di tutto grazie per questa intervista. Il tuo percorso di Leica Ambassador è iniziato grazie alle street photography ma la tua carriera è nata sicuramente partendo dal ritratto: parlaci in sintesi del tuo percorso fotografico come ritrattista.

La passione per la fotografia iniziata moltissimi anni fa mi ha portato a confrontarmi con diversi generi fotografici che hanno tutti in comune le persone. Sono loro il centro delle mie fotografie. Nasco come fotografo ritrattista ma ho poi declinato questa propensione verso discipline come la fotografia pubblicitaria, l’editoria, la fotografia corporate e la fotografia di strada.

Sono da sempre molto interessato alle persone. A secondo del tipo di progetto che affronto l’essere umano diventa compagno di viaggio, strumento narrativo o ricerca.

La centralità dell’essere umano non solo ha plasmato la mia fotografia ma ha anche cambiato il modo in cui percepisco le persone intorno a me, e probabilmente anche come vengo percepito dagli altri. Di contro lavoro e vita privata spesso sfumano tra loro ma non è necessariamente un difetto.

Negli ultimi anni hai lavorato per importanti progetti commerciali ed editoriali con tanti famosi attori, campioni dello sport etc, Quali sono i lati positivi e negativi di lavorare con una personalità riconosciuta a livello internazionale.

Durante gli anni, il mio lavoro di ritrattista non è mai stato semplice, soprattutto quando ho dovuto ritrarre persone conosciute o del mondo dello spettacolo. Ci vuole esperienza e sensibilità per capire come gestire la sessione fotografica ed intuire il pensiero della persona che ho davanti.

In ogni caso mi ritengo fortunato. Quasi tutti i personaggi che ho fotografato erano molto gentili e disponibili. Soprattutto campioni di sport. Sono molto pragmatici e non perdono tempo con strane richieste.

Uno degli ultimi assignment editoriali che hai scattato con la tua Leica SL sono state una serie di immagini realizzate con Giorgia.

La mia agenzia fotografica, la SudEst 57 di Milano è stata contattata dalla Sony Music per un bellissimo progetto fotografico, il nuovo album di Giorgia intitolato ORONERO. E’ stata Giorgia in persona a scegliermi per cui ero davvero curioso di conoscerla di persona. E’ stato un privilegio poterla incontrare insieme a tutto il suo affiatatissimo team, ed ascoltare in anteprima il suo nuovo singolo che ha poi dato il titolo all’album. Giorgia si è dimostrata subito persona schietta e solare, caratteristiche che ho capito ci avrebbero fatto lavorare molto bene insieme.

Giorgia e la sua manager Arianna D’Aloja, mi hanno chiesto degli scatti sia per il disco che per una serie di uscite editoriali promozionali che si sarebbero succedute durante l’anno.

Abbiamo quindi diviso il progetto diviso in diversi momenti: prima di tutto ho incontrato Giorgia a casa sua dove abbiamo chiacchierato di tante cose per conoscerci un po’, ascoltato l’album e concepito un’idea comune di styling e mood della sessione fotografica.

Preferisco sempre, quando possibile, incontrare prima dello shooting le persone che ritraggo, per entrare un minimo in contatto e fare esperienza di espressioni e gesti che possono essermi utili durante il servizio fotografico. Non sempre questo è possibile ma in questa occasione vivere nella stessa città è stato sicuramente un vantaggio.

Ho avuto quindi modo di arrivare abbastanza preparato allo shooting cosa che ritengo molto importante per la riuscita di un assignment. Il primo giorno abbiamo scelto come location lo studio Boogie di Roma, un bellissimo studio  full white con la possibilità di scattare anche in luce ambiente. Il bianco della location ed il nero degli abiti di Giorgia sono stati gli elementi che hanno permesso di  esaltare Giorgia e il suo incredibile sorriso. Ho cercato di far risaltare sia la donna che la musicista seguendo la spontaneità di Giorgia che si è dimostrata incredibilmente disinvolta davanti l’obiettivo.

Anche il secondo giorno abbiamo scattato a Roma, presso il Lanificio, bellissima location che ci ha consentito di variare molto, sia sulla scelta degli outfit che degli spazi utilizzati. Ho realizzato molti più ritratti ambientati approfittando della bellissima luce che veniva dalle grandissime finestre delle sale dove abbiamo scattato.

Ho realizzate tutte le fotografie con le mie due Leica SL. Su un corpo macchina ho montato il 24-90 mentre sul secondo corpo ho montato con un adattatore un 50mm Summilux M. Lavorando in luce ambiente ho potuto apprezzare di nuovo la qualità del sensore SL capace di restituire un dettaglio ed una gamma dinamica eccezionali anche quando dovevo alzare gli ISO. Molte immagini sono scattate ad 800 e 1600 iso senza soffrire la successiva stampa tipografica.

Qual è il tuo approccio con il soggetto fotografato?

Quando mi è possibile cerco un approccio non banale alla rappresentazione dell’essere umano. Anche quando realizzo le mie immagini più creative e costruite, come ad esempio la serie fotografica Clownville non mi dimentico mai che davanti all’obiettivo ho una persona. L’altro non è mai un limite ma un’opportunità. Mi piace pensare alla sessione di ritratto ad una danza, dove non per forza sono io a condurre. Amo dare tempo e spazio a chi fotografo e se posso anche in maniera indiretta stimolo i miei soggetti a concedere più di quanto pensano di poter dare. Fotografare ed essere fotografati sono due facce della stessa moneta.

Oggi dopo diversi anni di fotografia fatta per mestiere, ed altrettanti passati ad insegnare, penso di aver capito un paio di cose. Tra queste una che amo spesso ripetere è che tutti meritano un ritratto attento. Perchè sono ormai certo che in ognuno c’è un segreto, un potenziale emotivo o semplicemente un po di bellezza da scoprire e far risaltare.

Nel servizio fotografico realizzato con Giorgia non ho dovuto faticare molto. Lei è abituata a stare davanti l’obiettivo e la presenza di tutte le persone dei rispettivi team non è mai stato un problema, anzi si è sviluppata un’energia positiva che mi ha fatto lavorare serenamente.

In che ruolo ti trovi meglio o cosa ti diverte di più tra il ritratto di strada e la street e il ritratto in studio commerciale?

Ogni genere fotografico a cui mi sono dedicato ha avuto bisogno di tempo e dedizione. Non ho preferenze anche se trovo più stimoli quando posso dedicarmi a persone intelligenti capaci di condividere con me la costruzione di un’immagine significativa. Sia essa un ritratto di strada o un ritratto in studio.

Ovviamente strada e studio sono molto diversi tra loro come diversi sono i ritratti nati da un desiderio personale e quelli su commissione. Non ho particolari preferenze anche se come potrai immaginare Il ritratto più autoriale o quello di strada sono momenti più intimi. Quello che ne esce è lo specchio del nostro modo di guardare e ciò che restituiamo non è altro che una sintesi dei nostri traguardi culturali e della propria educazione visiva.

Aver potuto apprezzare alcune caratteristiche più intime di Giorgia mi ha permesso di poter vivere la sessione in modo meno strutturato. C’era fiducia e quindi mi sono sentito libero di poter lavorare senza quella tensione di chi deve sempre dimostrare qualcosa al proprio committente.

Quando realizzi un ritratto, che cosa cerchi nello sguardo delle persone? Hai un metodo per ottenere il risultato che cerchi ?

Non penso che il ritratto sia per sua natura sempre e necessariamente rappresentativo del soggetto fotografato. Il soggetto è spesso  uno strumento inconsapevole nelle mani dell’autore che attraverso le sue capacità di persuasione e la tecnica fotografica cerca di costruire un’immagine emozionante dalla forte componente narrativa. Ogni sessione è per sua natura un momento unico e non possiedo un metodo che posso applicare a tutti i soggetti indistintamente. Immagina che noia sarebbe il nostro lavoro.

Ogni ritratto è  per me un momento di ricerca nel quale cerco di realizzare un’immagine capace di stimolare una reazione e delle emozioni. Ovviamente l’impianto stilistico di un fotografo può influire nella meccanica della sessione e se dovessi identificare qualcosa che spesso si ripete nelle mie fotografie e la ricerca a volte quasi ossessiva dello sguardo. Di tutti gli elementi di cui è composto un ritratto, lo sguardo è sicuramente uno dei più importanti.

Ma per quanto un fotografo possa sperare di avere controllo, un ritratto si fa in due e se voglio catturare qualcosa della persona che ho davanti devo sapere adeguarmi ai suoi flussi emotivi. Ovviamente se l’attesa non porta buoni frutti allora sta nell’abilità del professionista di trasformarsi in un gentile “marionettista” per cercare di ottenere qualcosa di significativo dalla sessione fotografica.

Quanto l’attrezzatura è importante per un buon ritratto in studio ? 

La giusta attrezzatura e’ fondamentale. Un buon fotografo puo’ sicuramente lavorare con qualsiasi macchina fotografica o sistema di illuminazione, ma sappiamo tutti benissimo quanto sia importante lavorare con gli strumenti che ci siamo scelti nel tempo. Io ho scelto Leica SL perchè dopo averla provata non sono riuscito a fotografare con la stessa disinvoltura con altre macchine fotografiche.

Passare ad una Mirrorless ti fa vivere in modo diverso quel piccolo orizzonte degli eventi che è l’attimo dello scatto. Se poi questo orizzonte lo vediamo attraverso un viewfinder da 4 milioni di pixels come quello della SL e lo registriamo su un sensore full frame, allora direi che il cerchio è chiuso.

Probabilmente non esisterà mai la macchina perfetta ma per il momento penso di aver davvero trovato quanto di più vicino io potessi sperare. Senza contare che ho potuto dare un ulteriore senso al parco ottiche Leica M che mi sono costruito negli anni di fotografia di strada. E non ti nascondo che ho anche preso una serie di ulteriori adattatori per collegare alla mia SL vecchi obiettivi Nikon AI che hanno dimostrato una resa notevole accoppiati al sensore della SL.

Ci racconti qualcosa di più su come hai realizzato le fotografie della sessione con Giorgia ?

Come ti avevo anticipato ho realizzato una buona metà delle fotografie in luce ambiente sfruttando le finestre presenti nelle due location. In alcuni casi ho usato un flash Elinchrom ELC PRO HD 1000 come fill in facendolo scattare verso il soffitto o contro una delle pareti laterali.

Ho studiato le inquadrature con il 24-90 che ho utilizzato in quasi tutti gli scatti. Quando mi trovavo nel range del 50mm passavo al secondo corpo macchina su cui avevo montato un Summilux M 50mm. La macchina è stata quasi sempre settata in modalità manuale con l’obiettivo di lavorare su diaframmi compresi tra il 3.5 ed il 5.6. Ogni scatto era registrato su memory card in formato DNG e JPG. Ho usato i JPG per un veloce preview con il portatile. Ogni mezz’ora circa ci siamo fermati per fare un backup delle foto e condividerle con Giorgia.

Una volta finita la sessione fotografica quali sono stati gli step successivi ?

Per prima cosa appena rientrati in studio abbiamo fatto un secondo backup su i nostri sistemi Raid. Diamo molta importanza alla sicurezza dei dati. Abbiamo quindi generato dei provini partendo dai files jpg in alta risoluzione e fatto una prima scrematura delle fotografie da presentare al nostro committente. Il contratto prevedeva la consegna di molte foto che sarebbero state pubblicate lungo tutto il 2017. Ad oggi non sono ancora uscite tutte le fotografie.

Abbiamo quindi presentato la nostra selezione allargata e discusso con Giorgia quali erano le immagini migliori di ogni set.

Una settimana dopo abbiamo ricevuto la selezione finale dove abbiamo iniziato la fase di color correction e post produzione che è durata un’altra settimana circa. I file della SL non hanno avuto bisogno di grande lavoro specialmente per quanto riguarda la color correction. Incarnati e toni dei vestiti erano già molto buoni. Stesso discorso per i bianchi ed i neri che non ci hanno mai messo in difficoltà dimostrando ancora una volta l’ottima gamma dinamica e tolleranza del sensore.

Una volta consegnati i files il nostro lavoro è finito. La nostra agenzia viene informata dall’ufficio stampa ogni volta che delle immagini vengono utilizzate. Ci fa sempre piacere mettere in archivio le riviste su cui escono le nostre fotografie.

Eolo Perfido Commercial Photography: eoloperfido.com

Eolo Perfido Street Photography: walkingphotographer.net

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