KIRGHIZISTAN
di Daniele Ratti
Come si approccia un viaggio: studiando bene il paese dove andrai o lasciandoti trasportare dalle situazioni e dalle persone che incontrerai e che saranno la tua guida?
Neanche da pensarci un attimo, la seconda scelta sempre. E’ un paese in pace, circa sei milioni di persone che si spartiscono un territorio molto grande sopratutto montuoso e collinare.
Questo è quello che racconterò un paese con il sorriso, ancorato al passato, molto, legato alla pastorizia ed alle coltivazioni ma con uno sguardo al futuro.
Un paese reale e vero.
Ho scelto tre temi per raccontare questo paese :
1 La vita è un gioco
2 Paesaggi di passaggio
3 L’architettura
La vita è un gioco
Non si può rimanere che affascinati dal sorriso sempre sulle labbra di questo popolo, dalla loro serenità, cortesia ed educazione, sembra quasi che le brutture umane non abbiano fatto capolino in questa remota terra. Ma allora è possibile mi dico.
Paesaggi di passaggio
Il lento vagare sulle strade del Kirghizistan porta ad osservare e fotografare questi maestosi scenari, dal Pamir al lago Ysyk-Kol.
Passaggi su paesaggi fermi in un tempo immemore quasi a voler far vedere come la terra sarebbe stata senza la presenza umana contemporanea, ma con un convivere uomo-natura che dice che questo può esistere, ed è qui in Kirghizistan.
Architettura
E’ un popola prevalentemente nomade che anche oggi continua a vivere nelle Yurte, ma che ha avuto nella sua storia un incontro ravvicinato con l’architettura Sovieta del secondo dopoguerra.
Edifici che un tempo erano obelischi segnaletici, nei giorni nostri continuano a mantenere la loro simbolicità un po’ camuffata dagli strilli pubblicitari moderni.
Leica Q
Viaggiare fisicamente, spaziare con la mente ed avere la fortuna e la capacità di fare delle belle immagini che raccontano la vita, la storia e la gente di un paese . Questo è quello che ho fatto semplicemente , con la mente libera e con una Leica q. Viaggiare è cercare di capire quello che ci sta intorno, dietro e davanti. Viaggiare è adattarsi a qualsiasi situazione che ti si può presentare davanti. Guardi le persone,i luoghi , i paesaggi ed osservi l’architettura ,tutto attraverso gli occhi ; tutto rimane impresso nella tua testa e non solo perché hai a disposizione una macchina incredibile che è l’estensione di tutte le tue parti e dei tuoi sensi. Scatti senza accorgetene quasi. Quello che vedi è quello che hai scattato e viceversa.
Daniele Ratti
Nato a Milano nel 1974, vive e lavora a Torino. Dopo aver conseguito la laurea in Architettura presso il Politecnico di Torino si dedica alla fotografia professionale dal 2000. La prima personale risale al 2004 e da allora la carriera artistica viene affiancata da altre attività di tipo curatoriale tra le quali spicca la direzione artistica di “Paratissima”, la manifestazione espositiva che ogni anno si tiene a Torino dal 2006. Alcune opere si trovano attualmente nelle collezioni permanenti del PAN di Napoli, il GAI di Torino e la Fondazione Bartoli Felter di Cagliari. Nel 2013 inizia un progetto , ERITALIA , sull’ architettura razionale nelle ex colonie italiane, tutt’ora in lavorazione . Sono molte le collaborazioni che dal 2015 nascono con alcune testate editoriali e festival di fotografia come Cortona on the Move ed Internazionale
© Daniele Ratti