LEICA M MONOCHROM – VASCO MODENA PARK
di Andrea Jako Giacomini
Mi dicono che sia il più grande concerto al mondo, ma da dove mi trovo non mi rendo conto.
Vedo solo una prima fila di fan schiacciati dalle barriere sotto al palco. Da quella prospettiva sembra un concerto normale. Scatto alcune foto, poi la mia amica mi chiama da sopra un pilastro di cemento dicendo di raggiungerla: il panorama è incredibile.
Una volta sopra mi giro per scattare le foto con la mia Leica M Monochrom. Resto congelato dalla vista che mi si presenta: 220.000 persone riempiono il parco mentre si spargono verso l’infinito senza soluzione di continuità.
Non so più dove inquadrare, persino questo obiettivo non basta per catturare profondità e grandezza di questa scena.
Mi sento come un pesce fuor d’acqua. Non avendo mai visto un concerto di Vasco, soprattutto un concerto di queste dimensioni, ho la sensazione di essere un estraneo. Un alieno che si trova di fronte un evento nuovo e non sa come «registrarlo».
È sabato primo luglio e sono di fianco al palco del concerto di Vasco Rossi, ma questo mio esperimento nasce 5 giorni prima del concerto. Ero stato invitato da lui in persona a vedere il concerto già mesi prima e volevo catturare l’evento con uno strumento di particolare.
Vivo a Los Angeles e conosco Vasco da anni. Ho avuto l’occasione di fotografarlo e girare video con lui in diverse occasioni.
L’ultima volta che l’ho visto mi sono lasciato scappare di non aver mai visto un suo concerto in vita mia, e lui con una risposta molto simpatica mi invita proprio al più grande evento della sua carriera: Modena Park.
Essendo una prima volta, ho deciso di documentarla. Di fotografare l’esperienza ma senza usare i mezzi che abbiamo a disposizione tutti: iPhone, videocamere, DSLR professionali, tablet, gopro, etc..
Quindi chiedo a Leica di poter usare la loro Leica M Monochrom, una macchina fotografica alquanto affascinante.
Leica fa anche macchine digitali quasi totalmente manuali, proprio come le vecchie macchine fotografiche a rullino, con la classica messa a fuoco a telemetro.
La velocità di esecuzione con questa macchina è direttamente proporzionale alla bravura nel catturare l’immagine, anticipando l’azione.
La Leica M Monochrom fotografa solo in bianco e nero. Si può scattare con una macchina digitale a colori e poi desaturare l’immagine con photoshop, certo, per ottenere un black and white, ma questa qui è diversa.
Questa è l’unica macchina digitale progettata per catturare il vero bianco e nero; è abbastanza difficile da usare, ma vale la pena accettare la sfida. Io l’ho fatto. L’approccio del progetto è quello del Dogma Style, con una serie di limitazioni (solo bianco e nero, un’unica lente 35mm, messa a fuoco manuale, una sola batteria) sapendo però che alla fine il risultato delle immagini prodotte dalla camera sarebbe stato stupendo.
La Leica M Monochrom ha una sensibilità unica. Non catturando il colore, ma soltanto variazioni di luminosità – il sensore non ha il filtro del colore interno – restituisce una nitidezza superiore a qualsiasi altra macchina fotografica.
Ho scattato come un vecchio fotografo di guerra o di concerti anni 60/70, quando le macchine fotografiche erano assolutamente manuali, piccole, portatili. Quando la fotografia era limitata dalla quantità di scatti che potevi fare: 36 pose per un rullino, al massimo.
A Modena Park volevo catturare l’autenticità dei fan di Vasco, così decido di partire facendo lo stesso viaggio che avrebbe fatto qualunque altro fan. Senza nessun privilegio di trasporto: cioè niente pass speciali ma treni ordinari.
Salgo a Bologna. All’interno del vagone una quantità quasi inimmaginabile di fan di Vasco. I regionali erano diventati quasi treni merci, riempiti al massimo della capienza com’erano. E all’arrivo, navette lunghe chilometri.
I treni erano tutti in ritardo.
All’arrivo a Modena una fiumana di persone fuoriuscite dai treni, dalle porte. Addirittura dai finestrini. La strada principale è recintata ai lati per evitare che le persone si propaghino in tutte le vie della città.
La folla segue il sentiero verso il grande palco. La polizia controlla.
Continuo a scattare con la mia Leica M Monochrom, catturando momenti di euforia dei fan e di un paese completamente sotto assedio.
Arrivo all’ingresso, ritiro gli accrediti; ci avviamo verso le varie postazioni di sicurezza da oltrepassare.
Una volta a destinazione, appare una sagoma di una costruzione dalle dimensioni epiche. Avendo visto lo Shuttle passare per strada, qui ho quasi l’impressione di essere a Cape Canaveral al lancio della navetta. Mi immergo nella prima ondata di folla del PIT 1 con la mia Leica M Monochrom.
Mentre cammino tra gente che balla, fuma, beve e si diverte, mi accorgo che sto camminando su un tappeto di corpi distesi per terra. Loro dormono, fanno l’amore, sono completamente distrutti dal calore e dalle canne.
Sono solo le cinque del pomeriggio e il concerto non inizierà che alle 21: molti probabilmente non vedranno il concerto per niente.
Vado in giro con una macchina fotografica che in pochi conoscono, prendendo il mio tempo cerco di essere invisibile tra la folla.
Mi sento un outsider, una persona che non ha mai partecipato a un concerto ma è qui fra 220.000 telefonini, iPhone, DSLR, etc., a scattare con la Leica M Monochrom.
La fotografia è come il vino, le immagini più invecchiano, più hanno valore.
Il bianco e nero dà una patina all’immagine che ferma il tempo. Istantaneamente la foto diventa quasi d’epoca.
Così le immagini non vengono dimenticate come se appena viste su Instagram.
La scelta del bianco e nero per me era indispensabile. Catturare tutti questi momenti con questo look così diverso e fuori tempo rappresenta la mia visione.
Il concerto è bellissimo, 3 ore di musica e immagini che rappresentano 40 anni di musica italiana. Restiamo tutti a bocca aperta.
La Leica M Monochrom cattura tutto con una nitidezza incredibile, in condizioni anche di bassa luminosità e di esplosioni visive di luce e laser.
Alla fine del concerto si aprono i cancelli e 220.000 persone invadono tutta la città di Modena, sono ovunque.
Fiumi di persone in tutte le strade.
La Stazione completamente chiusa e senza nessuna mezzo di trasporto per uscire dalla città si è trasformata in un grande campo di profughi accampati dovunque, dal bordo della strada ai parcheggi, ai vari boschi, parchi e foreste.
Cammino dentro alla città tutta la notte seguendo diverse persone in cerca di un passaggio per tornare a casa.
Senza luce e con situazioni di bassissima luminosità la Leica M Monochrom dimostra di poter creare immagini formidabili con basso rumore e di una nitidezza quasi stupefacente.
Ho sempre avuto una concentrazione molto elevata nell’osservare e guardare le cose che si muovono intorno a me. E mi piace prendere tempo per inquadrare, comporre e aspettare l’azione giusta. Questa macchina fotografica è lo strumento migliore quando si tratta di dover catturare momenti importanti in situazioni imprevedibili.
© Andrea Jako Giacomini