Una Leica M a Vienna
di Andrea Boccalini
Ebbene sì, una Leica M con un 28mm o un 35mm è una macchina tascabile da utilizzare quotidianamente. Spesso si intende descrivere con questo termine macchine fotografiche che hanno una qualità di immagine scarsa, come se avere ogni giorno con sé, anche quando non si esce per altre ragioni non fotografiche, una macchina in grado di restituire ciò che si fotografa al meglio fosse un errore di etichettatura. Sarebbe come dire che uno scrittore, se deve annotare qualcosa e non scrivere un libro, scrivesse ha senza l’H o sbagliasse i congiuntivi perché il gesto di scrivere è relegato solamente alla sfera professionale.
Quindi, prima di issare le vele e chiudere la mia parentesi in una città che ho amato molto, ho trascorso anche la mia ultima settimana Viennese in giro tra uffici, lavanderie e tutti quei luoghi che si frequentano in vista di un trasloco da una nazione all’altra, portando con me sempre una Leica con un 28 o 35mm montati. La M è una fotocamera leggera? Certamente, grazie alle sue dimensioni la puoi tenere sempre al collo, anche se devi portare buste di panni in lavanderia. La M è lenta? Qualcuno potrebbe obiettare che essendo totalmente manuale risulti lenta in fase di ripresa. Basta impostare adeguatamente le ISO e un diaframma chiuso per poter lavorare con un tempo sufficientemente veloce. Grazie all’uso dell’iperfocale si può scattare immediatamente con la certezza che tutto sia a fuoco. Le poche volte che ho usato il cellulare ho trovato molto più lento dover attivare la funzione foto.
La M genera file troppo pesanti? No, per ridurre le dimensioni di un’immagine da postare sui social c’è sempre tempo! Ma quando avremo necessità di utilizzare le nostre fotografie con altre finalità la qualità troppo bassa del file non lo renderà possibile.
Le fotografie che seguono sono state realizzate con lo spirito con cui si catturano le immagini con il cellulare. Oltre ad avere un diverso piacere nel realizzarle e ad avere una qualità d’immagine infinitamente superiore, c’è il vantaggio che non rischiamo che la M cominci a squillare mentre siamo concentrati a scattare.
©Andrea Boccalini